DELFINO: Le Origini
- Eleonora
- 30 ott 2020
- Tempo di lettura: 4 min

Secondo le più recenti teorie sull'evoluzione dei cetacei, questi animali si sono evoluti da progenitori terrestri e successivamente si sono adattati alla vita acquatica. Le loro origini terrestri sono indicate dal fatto che essi respirano aria dalla superficie dell'acqua.
I PRIMI ANTENATI La teoria tradizionale dell'evoluzione dei cetacei era che questi animali fossero correlati con i Mesonychidae, un ordine estinto di ungulati carnivori, simili a lupi e affini agli artiodattili. Questi animali possedevano degli insoliti denti triangolari, simili a quelli delle balene fossili. Per questo motivo, i ricercatori hanno per lungo tempo creduto che i cetacei si fossero evoluti da un mesonichide.
La scoperta del Pakicetus, la prima protobalena, supporta i dati molecolari. Lo scheletro del pakiceto dimostra che i cetacei non derivano direttamente dai mesonichidi. Invece, essi sono una forma di artiodattili che tornarono in acqua
dopo che questi si separarono dai mesonichidi. In altre parole, le protobalene erano artiodattili primitivi che mantennero degli aspetti dei loro antenati mesonichidi, come i denti triangolari, che invece i moderni artiodattili hanno perso.
I PAKICETIDI

I Pakicetus erano ungulati classificati come i primi cetacei. Erano simili a cani con zampe dotate di zoccoli e lunghe e spesse code. Sono state collegate ai cetacei per le orecchie: la struttura della bolla timpanica è costituita solo dall'osso ectotimpanico che circonda il timpano.
Inizialmente si era pensato che le orecchie dei pakicetidi fossero adattate per riuscire ad udire sott'acqua, ma questi animali invece erano in grado di sentire solo sulla terraferma. La capacità di sentire sott'acqua posseduta dai Cetacei si deve quindi essere evoluta successivamente.
GLI AMBULOCETIDI

L'Ambulocetus, somigliava a un coccodrillo mammifero lungo circa 3 metri. Questo animale era chiaramente anfibio, come dimostrano le sue zampe posteriori più adatte al nuoto che ai movimenti terrestri. In ogni caso, è probabile che questo animale nuotasse muovendo la coda verticalmente, come fanno tutti i mammiferi acquatici moderni. È stato ipotizzato che gli ambuloceti cacciassero come i coccodrilli, aspettando la preda nascosti sotto l'acqua.
I PROTOCETIDI

I Protocetidae formano una diversa ed eterogenea famiglia che viveva in Asia, Europa, Africa e nord America.
Avevano grandi arti anteriori e posteriori che potevano supportare il peso del corpo sulla terraferma ed è probabile che fossero anfibi. Non è chiaro ancora se possedessero una pinna caudale simile a quella degli odierni Cetacei.
I BASILOSAURIDI E I DURONTIDI

I Basilosaurus, scoperto nel 1847, e scambiato per un rettile, e Dorudon vissero circa 38 milioni di anni fa, avevano una forma del tutto simile
a quella di una balena e vivevano interamente negli oceani.
Il Basilosaurus era lungo fino a 18 m, mentre il durodonte aveva dimensioni paragonabili a quelle di
un moderno delfino, circa 5 m.

Sebbene fossero molto simili ai moderni cetacei, questi animali erano privi del melone, che permette ai cetacei moderni, soprattutto agli Odontoceti,
di usare l'ecolocalizzatore.
I MISTICETI

Sono i “grandi cetacei”, non hanno denti, al loro posto ci sono da 130 a 400 fanoni (sui due lati della mascella) che servono per filtrare il cibo che è nell’acqua. Hanno un cervello molto ridotto e un corpo molto grande, la loro lunghezza va da 6.5 metri (balena franca pigmea) a 33 metri (balenottera azzurra).
Vivono nelle acque profonde. La loro testa ha due sfiatatoi ed è più larga rispetto al corpo. Per questi mammiferi acquatici è importante la migrazione, questo sia per la ricerca del cibo che per la riproduzione.
Le balene grigie possono percorrere, durante la migrazione, anche 20.000 chilometri.
I misticeti comprendono numerose forme fossili e tre famiglie viventi: Balenidi (balene), Balenotteridi (balenottere), Neobalenidi e Escrittidi, cui appartiene soltanto la balena grigia della California.
GLI ODONTOCETI

Gli odontoceti sono circa il 90% di tutti i cetacei.
Sono di medie dimensioni, tranne il capodoglio che può raggiungere i 18 metri di lunghezza. Possiedono un solo sfiatatoio e il muso è mediamente allungato e stretto.
Hanno un cervello molto grande; emettono suoni ad alta frequenza e comunicano con variazioni vocali che sono udibili anche dall’uomo. Utilizzano un eco-localizzatore che è situato sulla fronte (nel melone) che permette loro di evitare eventuali ostacoli e di individuare le prede.
Hanno denti a forma conica, in molte specie sono numerosi e sono adatti per la cattura di pesci, calamari e polpi.
Le orche mangiano anche cetacei di altre specie e foche.
Molti odontoceti, come ad esempio i delfini, vivono in branchi, anche composti da numerosi esemplari e tutti collaborano sia nelle fasi di caccia,
che nell’allevare i cuccioli. Gli odontoceti sono presenti nei mari di tutto il mondo; alcune specie vivono anche in acque dolci.
→Sono odontoceti:
– Gli squalodonti che però sono estinti;
– Il capodoglio che è della famiglia Fiseteridi e comprende l’unica specie che si trova nei mari tropicali
e temperati. Il maschio misura fino a 18 metri di lunghezza;
– La focena, appartenente alla famiglia dei Focenidi , che sono ampiamente diffusi in tutti i mari e gli oceani,
quelli polari esclusi;
– I delfinidi, molto agili e veloci nuotatori, carnivori; sono ritenuti animali di viva intelligenza, comunicano per mezzo di ultrasuoni;
– La platanista, d’acqua dolce, a cui appartengono le specie Platanista minor, del fiume Indo, e Platanista gangetica dei fiumi Gange, Brahmaputra e affluenti;
– Gli zifidi, con oltre 20 specie diffuse nei mari di tutto il mondo, di lunghezza variabile tra 4 e 13 metri;
– Il tursiope, delfinide diffuso in tutti i mari. E’ lungo circa 4 m, di colore grigio, ha muso corto e mascella inferiore leggermente più lunga di quella superiore, facilmente riconoscibile in acqua per la pinna dorsale appuntita
e ricurva;
– I delfinatteri, caratterizzati dalla mancanza della pinna dorsale, con denti scarsi e caduchi; si nutrono di Cefalopodi. La specie più comune è il delfinattero bianco o beluga, lungo circa 6 metri che vive nell’Oceano Artico, Atlantico e Pacifico settentrionale;
– I Fiseteridi, hanno una grossa cavità superiore del cranio, delimitata da creste ossee; i denti in genere sono presenti solo nella mandibola e lo scheletro dell’arto anteriore ha 5 dita.
Questa famiglia comprende il capodoglio;
– La pseudorca è un delfinide presente in tutti i mari, raramente anche nel Mediterraneo.
E’ simile all’orca, i maschi superano i 4 m di lunghezza; la colorazione è uniformemente nera;
– Il globicefalo è un delfinide, ha il capo tondeggiante e la tipica fronte globosa che sporge anteriormente alla bocca.
E’ lungo fino a 6 metri, vive nell’Atlantico, nel Mediterraneo e nel Pacifico meridionale.
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